San Francisco. Fin dal primo istante mi sono innamorato di questa città... O forse, ho solo la gran fortuna di non capire un cazzo, e quindi il mio giudizio non viene influenzato dalla palese idiozia di un paio di milioni di concittadini capaci di scegliersi un Terminator come governatore. Chissà.
Una città incredibile, sulle cui strade viaggiano i vecchi tram dismessi dalle città di tutta europa, e sotto ai cui marciapiedi le fibre ottiche trasportano i miliardi di terabyte della Silicon Valley.
Dopo essermi goduto un paio di birrette sotto al pergolato degli antichi magazzini portuali di mattoni rossi della Del Monte, nel mio girovagare oggi sono passato da Levi's Plaza per vedere la storica sede dei Jeans, e mi sono imbattuto nell'headquarter della LindenLab (second life).
La curiosità m'ha spinto a cazzeggiare un po' su google e wikipedia, e mi sono reso conto che, a parte la Microsoft (che sta nello stato di Washington, 1.300 km più a nord, appena sotto al canada), le software houses più conosciute stanno praticamente quasi tutte quì: Apple, Google, Yahoo, Mozilla, Verisign, Wikipedia, MySpace, Facebook, Adobe, Silicon Graphics SGI, Eidon, Apogee, LucasFilm, e chi più ne ha più ne metta. Questa è la bay area. Alla ricerca "software san francisco", Google snocciola 34.759 risultati...
I cervelli della programmazione devono aver deciso che il clima di questa zona di costa è congeniale allo stato di concentrazione necessario alla creatività, e credo che darò loro ragione.
Sono gli ultimi giorni di ottobre, estreme propaggini dell'estate indiana, e si sta da dio con nulla più che una felpa aperta sulla maglietta.
Oggi sono stato in gita ad Alcatraz, come qualsiasi turista che si rispetti.
Alla partenza nebbia, tanta nebbia, che con l'alzarsi del sole è poi evaporata in pochi minuti quand'era ora di tornare a terra, ma era il prezzo del partire con la prima nave per arrivare sull'isola deserta.
Negli anni della corsa all'oro, il porto strategico di San Francisco venne difeso dagli spagnoli erigendo due enormi forti ai lati del Golden Gate, lo stretto che oggi da il nome al ponte rosso che lo sovrasta, ed una fortificazione piena di cannoni sull'isola che dal mezzo del canale fronteggia l'entrata delle navi al bacino: Alcatraz.
Il resto della lezione di storia la fornisce wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Alcatraz.
Io, oggi, mi limito a riportare le sensazioni di una gita ad un posto così tante volte visto nei film che ormai sembrava di esserci già stato.
L'odore acre del guano che ricopre tutto accompagna l'attracco al molo deserto pieno di gabbiani, mentre la barca che aveva portato le guardie forestali cinque minuti prima di noi si allontana per lasciare ai turisti l'impatto dell'isola deserta. Tolto il barcarolo, sono il primo a mettere il piede a terra.
Erosione, è la parola che meglio descrive questa struttura esposta ai venti umidi della baia.
L'erosione della salsedine che intacca tutti i metalli, compresi i ferri d'armatura, mentre il calcestruzzo si smembra a pezzetti e i gabbiani lo seppelliscono sotto a montagne di sterco acido che brucia in gola e l'aloe ci cresce rigogliosa, nascondendo tutto sotto alle sue carnose foglie spinate.
L'uomo ha voluto fortificare una pietra che era della natura, e la natura se la riprenderà molto in fretta.
Ma, per il momento, un'umida alba di autunno rende perfettamente l'idea di cosa potesse voler dire esser rinchiusi qui.
La struttura della carcere in sè non è enorme, e tra le celle e la libertà non vi sono altro che un paio di porte. Guardate a vista in ogni momento, va detto, da una miriade di balconate e feritoie dalle quali i secondini armati di fucile avevano il sacrosanto diritto americano di piantare una pallottola nel cranio dei riottosi.
A rendere inespugnabile Alcatraz, dicono le leggende, sono le forti correnti gelide che circondano l'isola. E nel momento in cui la nebbia occulta San Francisco, e l'occhio curioso si sofferma ad osservare i vortici che l'acqua forma ai piedi della scogliera di roccia viva, viene da pensare che nella vita probabilmente mai e poi mai avrei trovato il coraggio di lanciarmi al vuoto, forse nemmeno in cerca di libertà.
Ultimo dettaglio a meritarsi un capoverso, il cortile.
Gradinate di nudo cemento, circondate dai resti di quelle che furono passerelle spinate e torrette vetrate, e sormontate dall'inconfondibile serbatoio sferico dell'acqua potabile.
Nell'immaginario televisivo questo è il cortile dell'ora d'aria per antonomasia, e nella riproduzione fatta ad Hollywood ci sono state girate le scene di quasi tutti i film ambientati in una carcere, anche se non ambientati ad Alcatraz. Ci avete mai fatto caso?
Io non ricordo più bene quando ci ho fatto caso, ma da allora lo noto sempre. Proprio per questo, ero curioso di vederlo dal vivo.
La gita finisce in fretta, più che altro per la quantità di gente vociante che a cadenza costante le navi vomitano sull'isola. Come sempre, il più casinaro è un gruppo di romani fastidiosi... Sarà solo che siccome capisco le loro stronzate il mio orecchio li nota di più?
Una volta a riva, il Fisherman's Wharf. Non ho mai amato le agglomerazioni turistiche da lungomare, soprattutto dopo aver avuto occasione di farmi varie stagioni estive a Venezia, Riccione, Pescara, Hersonissos, Cartagena, Ibiza. Non vedo altro che un modellino di plastica costruito a misura di turista, in cui dicendo "ma si, e quando mai ci ritorno?" te la provi a godere, ad unico beneficio dell'imprenditore locale che gira in Ferrari.
Volendo provare i famosi granchi della baia, finisci per farti fregare 6$.95 per un panino che ha tutta l'aria di esser fatto con la polpa congelata che arriva dalla Thailandia.
E già che ci sei, ti vai anche a mangiare i gamberi Bubba Gump, perché ti ricordi del film Forrest Gump.
Degna di nota era solo la Anchor Steam, la birra locale. Il locale se l'è inventato la Paramount quando ha lanciato il film, per cavalcare l'onda del successo, ed è l'ennesima attrazione da baraccone i cui gamberi non sono nulla di che.
Ma, come s'è detto, la temperatura è perfetta, sei seduto al molo e davanti a te il faro di Alcatraz spara il suo fascio ogni 5 secondi esatti, e ti fai fregare.