Una decina di anni fa dedicai un periodo della mia vita ad una discretamente profonda ricerca d'introspezione, spiritualità e connessione col prossimo, e purtroppo oggigiorno, nonostante i buoni amici che occasionalmente provano a risintonizzarmi con lo scorrere dell'universo, la quotidianità riesce a farmi continuamente ri-dimenticare certe cose.
Ormai dovrei aver chiaro che, nonostante le compagnie lowcost, i viaggi, internet, le carte di credito, la multimedialità e l'immediatezza delle comunicazioni in ogni contesto, il pianeta è ancora e sempre abitato da esseri umani, in simbiosi e sintonia fra loro più di quanto le apparenze possano dimostrare.
Una decina di giorni fa, su Facebook, ho ricevuto l'invito per l'ennesimo gruppo cui forse ho dimenticato di aderire, avente come scopo il dimostrare che i famosi "sei gradi di separazione" ( http://it.wikipedia.org/wiki/Sei_gradi_di_separazione) nel mondo virtuale di Internet si riducono ad uno solo.
Ed in quello reale, pure...
A totmila chilometri da casa entri in un tattoo shop con il portfolio nello zaino, e mischiando un paio di lingue inizi a parlare con la persona che ti accoglie. Ti rendi subito conto che le similitudini sono tante, e portando avanti la chiaccherata arrivi al punto di scoprire una dozzina di amici e conoscenti in comune, oltre ad aver lavorato negli stessi negozi.
Quando questa persona ti fa conoscere il suo coinquilino, scopri che questo è un buon amico di una persona con cui lavori ogni tanto. Di grado in grado, la rete s'infittisce sempre più...
Dopo aver raccontato in una e-mail comunitaria che hai attraversato New York per andare a cercare un pittore, dall'altro lato del pianeta una tua carissima amica ti risponde che lo conosce.
L'augurio di Michel che questo fosse un viaggio spirituale più completo di quello attorno al mondo, sta iniziando a dare i suoi frutti nel momento in cui mi voglio ricordare che -ci si presti attenzione o meno- il pianeta intero non è che un piccolo guscio in cui le persone si attraggono reciprocamente, riconducendosi l'una all'altra...
Ieri sera, un'amica hostess mi ha fatto l'immenso favore di passare a casa mia -ad Aosta- a prendere le scarpe da ginnastica vecchie, e di portarmele a New York. Un paio di sms bastano per incontrarsi nel cuore di Manhattan a scambiare opinioni sulla prepotenza degli yankee e su quanto ci piaccia il profumo di spezie del quartiere, di fronte ad una Brooklyn Lager.
Adoro, questo meravvvvvvviglioso piccolo gigante intimo mondo!