Aotearoa. A magic place.....
Questo luogo mi ricorda particolarmente Ibiza, la sua energia, lo sguardo delle persone.
E siamo esattamente all'altro lato del pianeta. Oddio, non esatto esattissimo, ma considerando quanto cazzo è grande il pianeta credo si possa dire che siamo agli antipodi...
Questa era casa nostra ad Ibiza: http://maps.google.com/maps?ll=38.922771,1.294879&t=h&z=17
Invertendo le coordinate, ne esce un punto nel mare ad est di Auckland.
Mi sto rendendo conto che da queste parti, essendo una terra dove i liberi viaggiatori scelgono di stabilirsi, è particolarmente diffusa la cultura di costruire le case con qualche stanza aggiuntiva, per poi adibirle a bed & breakfast.
Aiuta ad ammortizzare i costi della costruzione, per qualcuno è la principale fonte di sussistenza, e per chi ha scelto di affittare una macchina e attraversare questa terra significa sapere che ogni pochi chilometri su quasi tutte le strade vedrà un cartello B&B, in cui per una quarantina di euro godrà di ospitalità casalinga, un letto comodo, internet e colazione abbondante.
Suppongo che vi siano anche sistemazioni più economiche, ma devo dire che in questo viaggio mi sta piacendo trattarmi bene...
Dopo aver conosciuto Ulrike e suo marito, stavolta sono finito a casa di Wendy ed Urbi, due persone meravigliosamente colte ed ospitali.
Lui svizzero tedesco, lei non sono sicuro di aver capito bene di dove. Più o meno coetanei miei, hanno viaggiato tutta la vita, e dopo aver provato a trasferirsi in Svizzera un paio d'anni fa hanno deciso che questo era il posto perfetto per stabilirsi.
In mezzo alle colline neozelandesi, di fronte ad una baia lussureggiante, hanno adibito un intero piano della loro villa ad appartamento in affitto, e l'ho avuto tutto per me.
Dopo settimane di sistemazioni inconcludenti, avere finalmente a disposizione una cucina e regalarmi una serata di serenità è stato qualcosa di fantastico... una bottiglia di Shiraz australiano, tre avocados acquistati ad un chiosco lungo la strada e raccolti mezz'ora prima di venderli, un'insalatona di germogli di soja e carote grattuggiate.
Fuori dalla finestra, le luci della baia che calavano fino all'oscurità totale, mentre gli uccelli notturni cantavano con gorgheggi mai sentiti prima. Sono felice.
Nel pomeriggio, dopo avermi dato la stanza e dedicato mezz'ora a spiegarmi quali sono i posti in cui meritava andare e quali no, mi hanno caldamente raccomandato una camminata nella foresta.
Stamani a colazione mi hanno spiegato che il punto di partenza, una spaccatura circolare nella roccia dalla quale l'acqua cade in cascate, è la pozza in cui i Maori lavavano i cadaveri dei guerrieri prima di inumarli. La piscina nella quale le anime uscivano dai corpi, per intraprendere il cammino fino al bosco di Te Kauri, gli alberi millenari nei cui tronchi venivano intagliate le piroghe da guerra.
Un cammino sacro, che senza sapere ieri ho percorso con una sensazione di riverenza nei confronti di una natura così prepotentemente presente e viva.
In un paio di occasioni sono stato a punto di girarmi e tornare indietro, sopraffatto dalla sensazione di sentirmi osservato e vigilato. In entrambi i casi, pur sentendomi oppresso dall'energia degli alberi ho scelto di continuare il cammino, e nel momento in cui ho raggiunto il bosco la sensazione di pace ed amore che mi ha invaso è stata meravigliosa.
Non credo che le parole possano esprimere la beatitudine e la sensazione di sentirmi vivo che mi ha accompagnato nel resto del pomeriggio.
Sono tornato fuori dal bosco di corsa, risalendo le rocce a balzi e necessitando sentire l'adrenalina scorrere nelle vene, e sono sbucato dagli alberi sul promontorio nel momento in cui il sole mi esplodeva in faccia.
È stato mistico, è stata pura vita.
Regalarsi il piacere di cenare qualcosa di sano e dormire con un sorriso è valso tutta la merda che mi è passata nel cervello fino ad ora, senza la quale forse non starei apprezzando così tanto tutto ciò.
Ho deciso di fermarmi qui un'altra notte, oggi Urbi e Wendy andranno ad una fiera in un paesino del profondo nord e mi hanno proposto di andarci con loro.
Dicono che è un privilegio che ai turisti non è concesso, una chicca di fortuna che nella vita capita raramente.
Fra 10 minuti partenza. Sono felice...
Aggiornamento serale
La stanchezza della giornata oggi accorcerà la mia pedante verborrea, ma non potevo andarmene a letto senza scrivere qualcosa.
La fiera di Waimate ha un qualcosa della Bataille de Reines, della Fiera di Sant'Orso, di una festa patronale inglese, di un concorso ippico, di una festa in maschera.
Un sacco di persone da tutta l'isola riunite in un recinto, a partecipare alla gara di tagliatori di legna e a girare nel circuito di motofalciatrici da corsa.
Il concetto molto british di "competition house", dove al mattino tutte le massaie della contea portano un mazzo dei loro fiori o la loro torta meglio riuscita, e una giuria assegna un premio per ognuna della più di duecento categorie in concorso.
Un posto dove il biologico, l'integrale, il biodinamico e sostenibile sono al centro dell'attenzione in una kermesse dedicata a vini e cibi locali di altissima qualità.
Il tutto nel prato accanto alla più antica missione del paese, in un contesto tipicamente country dedicato alle fiere equestri e alle corse a ostacoli, mentre le band live suonavano un buon rock n' roll più che dignitoso.
La gran chicca finale, la corsa coi trattori a vapore di fine '800, con pilota e macchinista.
Una giornata emozionante, in cui stranamente non mi sono praticamente mai sentito a disagio pur essendo circondato di umanità.
Sono a pezzi, non posso scrivere nulla di più. Prossimamente, qualche foto...
http://www.bayofislands.co.nz/show/
http://en.wikipedia.org/wiki/Te_Waimate_mission