Inkxs logo

Watch log, day fortyfive. Driving away...

06 Nov 2008

Lo sapevate che la New Zealand è stato il primo paese nel mondo a riconoscere il diritto di voto alle donne, nel 1893?

Anche oggi mi sono svegliato alle 5, e mi sono messo a sfrucugliare su Google.

Dal momento in cui sono atterrato su quest'isola da sogno mi s'è imposta una scelta che mi ha tormentato alquanto: il progetto iniziale di questo viaggio prevedeva che una discreta parte fosse su asfalto, tanto negli Stati Uniti come qui.
Ho scelto (qualcuno dice saggiamente, qualcuno dice stupidamente) di rinunciare alle due settimane a zonzo per la California per una questione di comunicazione, temendo di non sapermi districare da situazioni in cui parlare risultasse fondamentale. Ora sono atterrato in un paese in cui si guida a sinistra, e questo non ha certo aiutato a placare i timori.

L'alternativa, in ogni caso, stavolta non m'interessa. Auckland m'è piaciuta parecchio, forse ci lavorerei volentieri un paio di mesi, ma in questo viaggio dopo un giorno vegetando e due camminando ha concluso le cose da offrire. Non è New York.

Senza conoscere la mia situazione mentale, nel giro di 24 ore tre persone diverse mi hanno dato il medesimo spunto.
VIVI.
FREGATENE, se ti capiscono o no. Tutto si risolve.

E così, dopo che ieri avevo rinunciato alla colazione per timore di confrontarmi con la sala da pranzo piena di sconosciuti, stamattina sono andato. Ho aspettato di essere l'ultimo per trovarvi il meno gente possibile, pochi minuti prima della chiusura, e ho conosciuto Ulrike, la padrona del Bed & Breakfast.

Arrivata 27 anni fa dalla Germania con uno zaino, non ne è più ripartita. Anche lei, come tutti gli abitanti di quest'isola, è follemente innamorata di questa terra dove ci sono dodici mesi all'anno 20 gradi.
Mi ha saputo coinvolgere, o forse sono stato io a lasciarglielo fare per la prima volta dopo un paio di settimane di chiusura assoluta. C'erano due coppie, una di danesi e una di portoghesi, e ne è nata una chiaccherata a lingue incrociate che mi ha smosso un po', e oggi è stata una giornata speciale.

Sono andato all'Auckland Museum, e finché la batteria della Nikon non ha deciso di cedere ho fotografato TUTTO quello che ho potuto. Scientifico e selettivo, ad ogni tiki due foto, una con flash ed una senza. Dopodiché, saccheggiato il bookstore, ho ascoltato le email di stamattina e sono andato ad affittarmi una macchina.

Una Toyota corolla verde, cambio automatico, un enorme adesivo fluorescente sul cruscotto che ricorda di tenere la sinistra. Sono stato capace di attraversare da solo la città da un capo all'altro, perdendomi e ritrovando la strada col ragionamento e con lo strano senso dell'orientamento che non so da chi ho ereditato.

Sono felice, perché anche se a qualcuno potrà sembrare una cazzata galattica, oggi ho vinto una sfida.

Quando sono arrivato sono andato a chiedere una piantina al marito di Ulrike.
Quando gli ho detto che avevo dentro più adrenalina che dopo un salto col bungee jumping m'ha detto di farmi una birra per smaltirla, e di non preoccuparmi che fra 24 ore mi sarò già abituato.

Sono felice. Grazie per lo spunto.

Domattina, si parte...