Auguri a tutti.
Sono molte settimane che non metto una parola dietro l'altra, e forse questa non è nemmeno la notte giusta.
Ma ho acceso l'ultima stecca di Nag Champa e mi son versato le ultime tre dita di saké, e anche se gli occhi bruciano costa ancora un po' andare a dormire.
Una giornata a smaltire l'ennesimo capodanno che non mi appartiene, l'ennesima notte in cui divertirsi è un obbligo e in cui come sempre l'alcool ammortizza l'impatto con l'eccesso di esseri umani.
Un primo giorno dell'anno passato a lavorare compulsivamente per recuperare tutti i disegni lasciati in sospeso durante la settimana di chiusura dello studio.
Da settimane leggo auguri di persone che ripetono all'unisono "vaffanculo al 2008, anno di merda" nella speranza che il venidero dosmilnueve sia qualcosa di meglio.
E, dal basso della mediocre acidità post-natalizia che ogni anno mi rende di pessimo umore fino alla befana, mi vien da pensare che il baratro è solo agli inizi.
Quest'anno è stato il più brutto ed il più bello della mia vita, ho sentito bruciare una ferita al cuore e ho scoperto un mondo.
Ho lavorato come un pazzo per nove mesi per partorire un viaggio attorno al mondo, concedendomi un giorno di riposo al mese per spegnere il cervello e smettere di pensare a Maribel.
Ho volato e guidato decine di migliaia di chilometri tra Aosta, Milano, Reggio Emilia, Bologna, Modena, Trento, Nizza, Madrid, Londra, New York, San Francisco, Los Angeles, Auckland e Melbourne, sentendomi vivo come da anni non mi accadeva.
Ho camminato tanto che ho consumato due paia di scarpe da running.
Ho dormito più notti fuori casa che a casa mia, fra due settimane sarà un anno che ho smesso di fumare, e ho rotto il cazzo alla gente scattando una foto a quasi chiunque abbia incontrato.
È stato un anno di grandi cambiamenti, professionali, sentimentali e spirituali.
Volevo giusto dire al mondo che gli voglio bene, che nonostante tutta la merda che occasionalmente ci s'interpone sul cammino la vita è una grandiosa esperienza da vivere e che me n'ero dimenticato.
Ringrazio, quindi, le persone che lungo il cammino me l'hanno rammentato, il più delle volte inconsapevolmente.
Niente nomi, giusto un bel sorriso. Stavolta, spero di non dimenticarmene mai più.
Grazie. Buon 2009.